studio food 33

Food photography: un’Arte più che una Tecnica

Ne parla con noi Roberto Savio, fotografo di lungo corso, che ci raccomanda di non pensare al mezzo, cioè la macchina fotografica o lo smartphone, ma di lasciarci guidare dal nostro bagaglio di immagini e memorie

Fotografare il cibo è diventata una moda. Dal calice alzato per un brindisi, al manicaretto servito nel nostro ristorante preferito, fino alla torta della nonna, tutto è diventato “fotografabile”, complici i social e la voglia di condividere con gli altri i nostri gusti e le nostre cooking experience.

Ma fotografare il cibo in realtà è una professione che richiede un percorso formativo e non può essere improvvisata. I Food Photographer infatti sono fotografi professionisti che si sono specializzati in questo settore e che per ottenere uno “scatto giusto” per una campagna pubblicitaria lavorano intere giornate o settimane.

Conoscere l’ABC alla base di una buona foto

Oggi però anche chi non è fotografo, ma ha a che fare con il cibo quotidianamente per ragioni di lavoro – dagli chef, ai ristoratori, passando per i blogger e i giornalisti – deve necessariamente conoscere l’ABC alla base di un buon scatto fotografico food, anche solo per fare un post promozionale sui social.

I corsi di food photography possono quindi fornire quegli strumenti e quelle competenze utili a promuovere al meglio il proprio lavoro. E per questo anche noi di STUDIOFOOD33 abbiamo deciso di proporvi un workshop di food photography con Roberto Savio, professionista di lungo corso, che tiene corsi e seminari in tutta Italia, dedicati a professionisti e amatori.

corso di food photography torino


Corso di food Photography e & food design

6/7/8 Novembre
L’obiettivo è fornire le conoscenze necessarie per realizzare scatti fotografici food gestendo in autonomia le luci, la composizione del piatto e lo styling fotografico.

PRENOTA IL TUO CORSO


Il nostro workshop di Food Photography e Food Design, che si svilupperà nel week end del 6-7-8 novembre, avrà una durata complessiva di 20 ore e sarà aperto a un massimo di 12 partecipanti. L’obiettivo è fornire le conoscenze necessarie per realizzare scatti fotografici food gestendo in autonomia le luci, la composizione del piatto e lo styling fotografico.

Il corso si rivolge a fotografi, food blogger, giornalisti e critici, ma anche a chef e personale di sala desiderosi di imparare a produrre contenuti fotografici di qualità per la propria comunicazione, sfruttando gli strumenti a proprio disposizione.

corso di food photographer Roberto Savio
workshop di food photography con Roberto Savio,

Ma ora lasciamo raccontare a Roberto qualcosa in più sulla sua professione.

Che cosa fa il food photographer?

Essere food Photographer non significa limitarsi a fotografare il piatto finito: le occasioni di scatto sono molte di più e comprendono tutti gli ambiti narrativi di cui necessita la comunicazione di un ristorante o di un’azienda. Ecco quindi che spesso il food Photographer si cimenta in fotografia di paesaggio, di architettura, fotografia industriale, ritratto e così via. Questa caratteristica ne costituisce la difficoltà, ma anche l’opportunità di imparare così tante diverse tecniche.

Come si diventa Food photographer?

Credo che il percorso professionale più frequente sia quello del fotografo di still life (ovvero la fotografia di oggetti in studio) che decide di sviluppare competenze anche nell’ambito della fotografia del cibo. Sempre più spesso, però, incontro appassionati o professionisti del settore food che decidono di rappresentare il proprio lavoro in modo adeguato e quindi acquisiscono le tecniche necessarie per questo tipo di fotografia.

Personalmente, dopo decenni di direzione creativa e consulenza, ho deciso di produrre anche contenuti per la comunicazione food di cui mi sto occupando in questi ultimi anni, unendo le mie competenze fotografiche e gastronomiche, ma soprattutto la mia grande passione per la materia. 

Cos'è la Food Photography

Perché il food è così trendy e fotografato?

Il cibo e il suo universo – la così detta gastrosfera – condiziona ed è onnipresente nella nostra vita e grazie all’apparecchio fotografico che abbiamo tutti in tasca e sempre a portata di mano: lo smartphone. Ecco ecco perché oggi è così sovente rappresentato. Di pari passo sta crescendo la cultura foodie, per ciò, a volte uno scatto ha la funzione di rappresentare un elemento del nostro stile di vita, altre volte il racconto di un’esperienza gastronomica…

Il rischio forse è quello di esagerare, col risultato di finire a ritrarre anche soggetti poco rilevanti. In ogni caso l’importante è produrre sempre immagini di qualità, soprattutto se si decide di pubblicarle.  

Cosa consigli a chi si avvicina al tuo corso di food photography?

A chi è in procinto di imparare la food photography a livello professionale, o anche solo amatoriale, consiglio di dimenticarsi la macchina fotografica e recuperare il ricordo delle proprie esperienze artistiche, così come il proprio bagaglio culturale ed esperienziale in ambito food e gastronomico: le cene conviviali, la forma di un oggetto di cucina, una torta che lievita nel forno… questo sarà molto utile quando ci si troverà a lavorare al design di un servizio fotografico food.

Grazie a Roberto Savio per questa chiacchierata con STUDIOFOOD33. Se vi abbiamo incuriositi e volete avvicinarvi al mondo della food-photography, per diletto o anche per esigenze professionali, l’occasione può essere il suo prossimo Work-shop che si svolgerà nella nostra location il 6-7-8 novembre prossimi.

Scoprite qui il programma del nostro Workshop di food photography a Torino!

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